Soldati, 1Samuele 21:1-30:31

Soldati dell’esrcito di Davide, Samuele 1 Capitolo 21:1-30:31

Samuele 1 Capitolo 21:1-30:31

Soldati

Davide a Nob

[1]Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città.

La sosta a Nob

[2]Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech.
Achimelech, turbato, andò incontro a Davide e gli disse:
«Perché sei solo e non c’è nessuno con te?». [3]Rispose
Davide al sacerdote Achimelech: «Il re mi ha ordinato e mi ha
detto: Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di
cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato appuntamento al tal
posto. [4]Ora però se hai a disposizione cinque pani,
dammeli, o altra cosa che si possa trovare». [5]Il
sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo
pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno astenuti dalle donne,
potete mangiarne». [6]Rispose Davide al sacerdote:
«Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da tre giorni. Come
sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene si
tratti d’un viaggio profano; tanto più oggi essi sono
mondi». [7]Il sacerdote gli diede il pane sacro,
perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta,
ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con pane
fresco nel giorno in cui si toglie. [8]Ma era là in quel
giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome
Doeg, Idumeo, capo dei pastori di Saul. [9]Davide disse ad
Achimelech: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io
non ho preso con me né la lancia né altra arma,
perché l’incarico del re era urgente». [10]Il
sacerdote rispose: «Guarda, c’è la spada di Golia, il
Filisteo che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là
dietro l’efod, avvolta in un manto. Se vuoi, portala via,
prendila, perché qui non c’è altra spada che
questa». Rispose Davide: «Non ce n’è una migliore;
dammela».

Davide presso i Filistei

[11]Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da
Saul e giunse da Achis, re di Gat. [12]I ministri di Achis gli
dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non
cantavano in coro in onore di lui:

Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?».

[13]Davide si preoccupò di queste parole e temette
molto Achis re di Gat. [14]Allora cominciò a fare il
pazzo ai loro occhi, a fare il folle tra le loro mani; tracciava segni
sui battenti delle porte e lasciava colare la saliva sulla barba. [15]Achis
disse ai ministri: «Ecco, vedete anche voi che è un pazzo.
Perché lo avete condotto da me? Non ho abbastanza pazzi io
perché mi conduciate anche costui per fare il folle davanti a me?
Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?».

Samuele 1 – Capitolo 22

3. DAVIDE CAPOBANDA

Davide comincia la vita errante

[1]Davide partì di là e si rifugiò nella
grotta di Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di
suo padre e scesero là. [2]Si radunarono allora con lui
quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti e tutti gli
scontenti, ed egli diventò loro capo. Stettero così con
lui circa quattrocento uomini. [3]Davide partì di
là e andò a Mizpa di Moab e disse al re di Moab:
«Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché
sappia che cosa Dio vuol fare di me». [4]Li
presentò al re di Moab e rimasero con lui finché Davide
rimase nel rifugio. [5]Il profeta Gad disse a Davide: «Non
restare più in questo rifugio. Parti e và nel paese di
Giuda». Davide partì e andò nella foresta di Cheret.

Massacro dei sacerdoti di Nob

[6]Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli
uomini che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto il
tamarisco sull’altura, con la lancia in mano e i ministri intorno. [7]Saul
disse allora ai ministri che gli stavano intorno: «Ascoltate, voi
Beniaminiti, voi tutti che siete qui. Forse il figlio di Iesse
darà a tutti voi campi e vigne, vi farà capi di migliaia e
capi di centinaia, [8]perché voi tutti siate d’accordo
contro di me? Nessuno mi avverte dell’alleanza di mio figlio con il
figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida
che mio figlio ha sollevato il mio servo contro di me per ordire
insidie, come avviene oggi». [9]Rispose Doeg l’Idumeo, che
stava con i ministri di Saul: «Ho visto il figlio di Iesse quando
venne a Nob da Achimelech figlio di Achitub [10]e costui ha
consultato il Signore per lui, gli ha dato da mangiare e gli ha
consegnato la spada di Golia il Filisteo». [11]Il re
subito convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti
i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob ed essi vennero
tutti dal re. [12]Disse Saul: «Ascolta, figlio di
Achitub». Rispose: «Eccomi, signor mio». [13]Saul
gli disse: «Perché vi siete accordati contro di me, tu e
il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e hai
consultato l’oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un
nemico?». [14]Achimelech rispose al re: «E chi
è come Davide tra tutti i ministri del re? E’ fedele, è
genero del re, capo della tua guardia e onorato in casa tua. [15]E’
forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? Lungi da me! Non
getti il re questa colpa sul suo servo né su tutta la casa di mio
padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda cosa
alcuna, né piccola né grande». [16]Ma il re
disse: «Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo
padre». [17]Il re disse ai corrieri che stavano attorno a
lui: «Accostatevi e mettete a morte i sacerdoti del Signore,
perché hanno prestato mano a Davide e non mi hanno avvertito pur
sapendo che egli fuggiva». Ma i ministri del re non vollero
stendere le mani per colpire i sacerdoti del Signore. [18]Allora
il re disse a Doeg: «Accostati tu e colpisci i sacerdoti».
Doeg l’Idumeo si fece avanti e colpì di sua mano i sacerdoti e
uccise in quel giorno ottantacinque uomini che portavano l’efod di
lino. [19]Saul passò a fil di spada Nob, la città
dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi, asini e
pecore passò a fil di spada. [20]Scampò un figlio
di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale
fuggì presso Davide. [21]Ebiatar narrò a Davide
che Saul aveva trucidato i sacerdoti del Signore. [22]Davide
rispose ad Ebiatar: «Quel giorno sapevo, data la presenza di Doeg
l’Idumeo, che avrebbe riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte
le vite della casa di tuo padre. [23]Rimani con me e non temere:
chiunque vorrà la tua vita, vorrà la mia, perché tu
starai presso di me come un deposito da custodire».

Samuele 1 – Capitolo 23

Davide a Keila

[1]Riferirono a Davide: «Ecco i Filistei assediano Keila e
saccheggiano le aie». [2]Davide consultò il Signore
chiedendo: «Devo andare? Riuscirò a battere questi
Filistei?». Rispose il Signore: «Và perché
sconfiggerai i Filistei e libererai Keila». [3]Ma gli
uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi abbiamo gia da temere qui
in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le forze dei
Filistei». [4]Davide consultò di nuovo il Signore e
il Signore gli rispose: «Muoviti e scendi a Keila, perché
io metterò i Filistei nelle tue mani». [5]Davide
con i suoi uomini scese a Keila, assalì i Filistei, portò
via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così
Davide liberò gli abitanti di Keila. [6]Quando Ebiatar
figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l’efod era
nelle sue mani e con quello era sceso a Keila. [7]Fu riferito a
Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: «Dio l’ha messo
nelle mie mani, perché si è messo in una trappola venendo
in una città con porte e sbarre». [8]Saul
chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare
Davide e i suoi uomini. [9]Quando Davide seppe che Saul veniva
contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote Ebiatar:
«Porta qui l’efod». [10]Davide disse:
«Signore, Dio d’Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul
cerca di venire contro Keila e di distruggere la città per causa
mia. [11]Mi metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila?
Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio
d’Israele, fallo sapere al tuo servo». Il Signore rispose:
«Scenderà». [12]Davide aggiunse: «I
cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei
uomini?». Il Signore rispose: «Ti consegneranno». [13]Davide
si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento
uomini, e andò vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che
Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò all’azione.

[14]Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi
impervii, in zona montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava
sempre; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani.

Davide a Corsa. Visita di Gionata

[15]Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita.
Intanto Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. [16]Allora
Giònata figlio di Saul si alzò e andò da Davide a
Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. [17]Poi gli
disse: «Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà
raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te
secondo. Anche Saul mio padre lo sa bene». [18]Essi
strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata
tornò a casa.

Davide sfugge di un soffio a Saul

[19]Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per
dirgli: «Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i
dirupi? [20]Ora, atteso il tuo desiderio di scendere, o re,
scendi e sapremo metterlo nelle mani del re». [21]Rispose
Saul: «Benedetti voi nel nome del Signore, perché vi siete
presi a cuore la mia causa. [22]Andate dunque, informatevi
ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha
visto là, perché mi hanno detto che egli è molto
astuto. [23]Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali
si rifugia e tornate a me con la conferma. Allora verrò con voi
e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i villaggi di
Giuda». [24]Si alzarono e tornarono a Zif precedendo Saul.
Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell’Araba a meridione
della steppa. [25]Saul andò con i suoi uomini per
ricercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la
rupe, rimanendo nel deserto di Maon. Lo seppe Saul e seguì le
tracce di Davide nel deserto di Maon. [26]Saul procedeva sul
fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del
monte dall’altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e
Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. [27]Ma
arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni in fretta,
perché i Filistei hanno invaso il paese». [28]Allora
Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i Filistei.
Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della separazione.

Samuele 1 – Capitolo 24

Davide risparmia Saul

[1]Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di
Engàddi. [2]Quando Saul tornò dall’azione contro i
Filistei, gli riferirono: «Ecco, Davide è nel deserto di
Engàddi». [3]Saul scelse tremila uomini valenti in
tutto Israele e partì alla ricerca di Davide di fronte alle Rocce
dei caprioli. [4]Arrivò ai recinti dei greggi lungo la
strada, ove c’era una caverna. Saul vi entrò per un bisogno
naturale, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla
caverna. [5]Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il
giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, metto nelle tue mani il tuo
nemico, trattalo come vuoi». Davide si alzò e tagliò
un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. [6]Ma
ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore
per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. [7]Poi disse ai
suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio
signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui,
perché è il consacrato del Signore». [8]Davide
dissuase con parole severe i suoi uomini e non permise che si
avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò
sulla via.

[9]Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì
dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore»;
Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la
faccia a terra e si prostrò. [10]Davide continuò
rivolgendosi a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice:
Ecco Davide cerca la tua rovina? [11]Ecco, in questo giorno i
tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani
nella caverna. Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà
di te e ho detto: Non stenderò la mano sul mio signore,
perché egli è il consacrato del Signore. [12]Guarda,
padre mio, il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato
questo lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso.
Riconosci dunque e vedi che non c’è in me alcun disegno iniquo
né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai
insidiando la mia vita per sopprimerla. [13]Sia giudice il
Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti,
poiché la mia mano non si stenderà su di te. [14]Come
dice il proverbio antico:

Dagli empi esce l’empietà
e la mia mano non sarà contro di te.

[15]Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi insegui?
Un cane morto, una pulce. [16]Il Signore sia arbitro e giudice
tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di
fronte a te». [17]Quando Davide ebbe finito di pronunziare
verso Saul queste parole, Saul disse: «E’ questa la tua voce,
Davide figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. [18]Poi
continuò verso Davide: «Tu sei stato più giusto di
me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. [19]Oggi
mi hai dimostrato che agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo
nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. [20]Quando mai uno trova
il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace? Il Signore
ti renda felicità per quanto hai fatto a me oggi. [21]Or
ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà saldo nelle
tue mani il regno d’Israele. [22]Ma tu giurami ora per il
Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non
cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». [23]Davide
giurò a Saul. Saul tornò a casa, mentre Davide con i suoi
uomini salì al rifugio.

Samuele 1 – Capitolo 25

La morte di Samuele. Storia di Nabal e Abigail

Davide, Nabal e Abigail

[1]Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo
pianse. Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si
alzò e scese al deserto di Paran.

[2]Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui
era molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e mille capre e si
trovava a Carmel per tosare il gregge. [3]Quest’uomo si chiamava
Nabal e sua moglie Abigail. La donna era di buon senso e di
bell’aspetto, ma il marito era brutale e cattivo; era un Calebita. [4]Davide
nel deserto sentì che Nabal era alla tosatura del gregge. [5]Allora
Davide inviò dieci giovani; Davide disse a questi giovani:
«Salite a Carmel, andate da Nabal e chiedetegli a mio nome se sta
bene. [6]Voi direte così a mio fratello: Pace a te e pace
alla tua casa e pace a quanto ti appartiene! [7]Ho sentito
appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi pastori
sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha
subito danno finché sono stati a Carmel. [8]Interroga i
tuoi uomini e ti informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi
occhi, perché siamo giunti in un giorno lieto. Dà, ti
prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide». [9]Gli
uomini di Davide andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome
di Davide e attesero. [10]Ma Nabal rispose ai servi di Davide:
«Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono
troppi i servi che scappano dai loro padroni. [11]Devo prendere
il pane, l’acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a
gente che non so da dove venga?».

[12]Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono
indietro e gli riferirono tutto questo discorso. [13]Allora
Davide disse ai suoi uomini: «Cingete tutti la spada!».
Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro Davide
circa quattrocento uomini. Duecento rimasero a guardia dei bagagli.

[14]Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei
servi, che le disse: «Ecco Davide ha inviato messaggeri dal
deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di
essi. [15]Veramente questi uomini sono stati molto buoni con
noi; non ci hanno molestati e non ci è venuto a mancare niente
finché siamo stati con loro, quando eravamo in campagna. [16]Sono
stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno,
finché siamo stati con loro a pascolare il gregge. [17]Sappilo
dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche
guaio sul nostro padrone e su tutta la sua casa. Egli poi è
troppo cattivo e non gli si può dire una parola». [18]Abigail
allora prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque arieti
preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e
duecento schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli asini. [19]Poi
disse ai servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non
disse nulla al marito Nabal.

[20]Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un
sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini scendevano di
fronte a lei ed essa s’incontrò con loro. [21]Davide
andava dicendo: «Ho dunque custodito invano tutto ciò che
appartiene a costui nel deserto; niente fu danneggiato di ciò che
gli appartiene ed egli mi rende male per bene. [22]Tanto faccia
Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io
lascerò sopravvivere fino al mattino un solo maschio!». [23]Appena
Abigail vide Davide, smontò in fretta dall’asino, cadde con la
faccia davanti a Davide e si prostrò a terra. [24]Cadde
ai suoi piedi e disse: «Sono io colpevole, mio signore. Lascia che
parli la tua schiava al tuo orecchio e tu dègnati di ascoltare le
parole della tua schiava. [25]Non faccia caso il mio signore di
quell’uomo cattivo che è Nabal, perché egli è come
il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua
schiava non avevo visto i tuoi giovani, o mio signore, che avevi
mandato. [26]Ora, mio signore, per la vita del Signore e per la
tua vita, poiché il Signore ti ha impedito di venire al sangue e
farti giustizia con la tua mano, siano appunto come Nabal i tuoi nemici
e coloro che cercano di fare il male al mio signore. [27]Quanto
a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fà che sia
dato agli uomini che seguono i tuoi passi, mio signore. [28]Perdona
la colpa della tua schiava. Certo il Signore concederà a te, mio
signore, una casa duratura, perché il mio signore combatte le
battaglie del Signore, né si troverà alcun male in te per
tutti i giorni della tua vita. [29]Se qualcuno insorgerà
a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua anima, o mio signore,
sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo
Dio, mentre l’anima dei tuoi nemici Egli la scaglierà come dal
cavo della fionda. [30]Certo, quando il Signore ti avrà
concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà
costituito capo d’Israele, [31]non sia di angoscia o di rimorso
al tuo cuore questa cosa: l’aver versato invano il sangue e l’aver fatto
giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà
prosperare, mio signore, ma tu vorrai ricordarti della tua
schiava». [32]Davide esclamò rivolto ad Abigail:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ti ha mandato oggi
incontro a me. [33]Benedetto il tuo senno e benedetta tu che mi
hai impedito oggi di venire al sangue e di fare giustizia da me. [34]Viva
sempre il Signore, Dio d’Israele, che mi ha impedito di farti il male;
perché se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe
rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo maschio». [35]Davide
prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse:
«Torna a casa in pace. Vedi: ho ascoltato la tua voce e ho
rasserenato il tuo volto».

[36]Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un
banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli era
ubriaco fradicio. Essa non gli disse né tanto né poco fino
allo spuntar del giorno. [37]Il mattino dopo, quando Nabal ebbe
smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda; il cuore gli
si tramortì nel petto ed egli rimase come una pietra. [38]Dieci
giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. [39]Quando
Davide sentì che Nabal era morto, esclamò:
«Benedetto il Signore che ha fatto giustizia dell’ingiuria che ho
ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo dal male e ha rivolto sul
capo di Nabal la sua iniquità». Poi Davide mandò
messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva prenderla in moglie. [40]I
servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: «Davide ci ha
mandati a prenderti perché tu sia sua moglie». [41]Essa
si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse:
«Ecco, la tua schiava sarà come una schiava per lavare i
piedi ai servi del mio signore». [42]Abigail si
preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle
sue cinque giovani ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e
divenne sua moglie. [43]Davide aveva preso anche Achinoàm
da Izreèl e furono tutte e due sue mogli. [44]Saul aveva
dato Mikal sua figlia, gia moglie di Davide, a Palti figlio di Lais, che
abitava in Gallìm.

Samuele 1 – Capitolo 26

Davide risparmia Saul

[1]Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli
dissero: «Non è forse Davide nascosto sull’altura di
Cachilà, di fronte al deserto?». [2]Saul si mosse e
scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti
di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. [3]Saul si
accampò sull’altura di Cachilà di fronte al deserto presso
la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che
Saul lo inseguiva nel deserto, [4]Davide mandò alcune
spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero. [5]Allora
Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là
Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner,
capo dell’esercito di lui. Saul riposava tra i carriaggi e la truppa era
accampata all’intorno. [6]Davide si rivolse ad Achimelech,
l’Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab,
dicendo: «Chi vuol scendere con me da Saul
nell’accampamento?». Rispose Abisài: «Scenderò
io con te». [7]Davide e Abisài scesero tra quella
gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua
lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la
truppa dormiva all’intorno. [8]Abisài disse a Davide:
«Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che
io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non
aggiungerò il secondo». [9]Ma Davide disse ad
Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul
consacrato del Signore ed è rimasto impunito?». [10]Davide
soggiunse: «Per la vita del Signore, solo il Signore lo
toglierà di mezzo o perché arriverà il suo giorno e
morirà o perché scenderà in battaglia e sarà
ucciso. [11]Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul
consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo
giaciglio e la brocca dell’acqua e andiamocene». [12]Così
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era dalla
parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide,
nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano,
perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.

[13]Davide passò dall’altro lato e si fermò
lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. [14]Allora
Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: «Non
risponderai, Abner?». Abner rispose: «Chi sei tu che gridi
verso il re?». [15]Davide rispose ad Abner: «Non sei
un uomo tu? E chi è come te in Israele? E perché non hai
fatto guardia al re tuo signore? E’ venuto infatti uno del popolo per
uccidere il re tuo signore. [16]Non hai fatto certo una bella
cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete
fatto guardia al vostro signore, all’unto del Signore. E ora guarda
dov’è la lancia del re e la brocca che era presso il suo
capo». [17]Saul riconobbe la voce di Davide e
gridò: «E’ questa la tua voce, Davide, figlio mio?».
Rispose Davide: «E’ la mia voce, o re mio signore». [18]Aggiunse:
«Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho
fatto? Che male si trova in me? [19]Ascolti dunque il re mio
signore la parola del suo servo: se il Signore ti eccita contro di me,
voglia accettare il profumo di un’offerta. Ma se sono gli uomini, siano
maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano,
impedendomi di partecipare all’eredità del Signore. E’ come se
dicessero: Và a servire altri dei. [20]Almeno non sia
versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re
d’Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si
insegue una pernice sui monti». [21]Il re rispose:
«Ho peccato, ritorna, Davide figlio mio. Non ti farò
più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto
preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto
ingannato». [22]Rispose Davide: «Ecco la lancia del
re, passi qui uno degli uomini e la prenda! [23]Il Signore
renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua
fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie
mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore. [24]Ed
ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi,
così sia preziosa la mia vita agli occhi del Signore ed egli mi
liberi da ogni angoscia». [25]Saul rispose a Davide:
«Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare e
riuscirai in tutto». Davide andò per la sua strada e Saul
tornò alla sua dimora.

Samuele 1 – Capitolo 27

4. DAVIDE PRESSO I FILISTEI

Davide si rifugia a Gat

[1]Davide pensò: «Certo un giorno o l’altro
perirò per mano di Saul. Non ho miglior via d’uscita che cercare
scampo nel paese dei Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in
tutto il territorio d’Israele e sfuggirò dalle sue mani». [2]Così
Davide si mosse e si portò, con i seicento uomini che aveva con
sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. [3]Davide
rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la
famiglia; Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e
Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel. [4]Fu riferito a Saul
che Davide si era rifugiato in Gat e non lo cercò più.

Davide vassallo dei Filistei

[5]Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia ai tuoi
occhi, mi sia concesso un luogo in una città del tuo territorio
dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo
presso di te nella tua città reale?». [6]E Achis
quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg
è rimasta in possesso di Giuda fino a oggi. [7]La durata
del soggiorno di Davide nel territorio dei Filistei fu di un anno e
quattro mesi. [8]Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie
contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi appunto sono gli
abitanti di quel territorio che si estende da Telam verso Sur fino al
paese d’Egitto. [9]Davide batteva quel territorio e non lasciava
in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini
e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. [10]Quando
Achis chiedeva: «Dove avete fatto scorrerie oggi?», Davide
rispondeva: «Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli
Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti». [11]Davide non
lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat,
pensando: «Non vorrei che riferissero contro di noi: Così
ha fatto Davide». Tale fu la sua condotta finché
dimorò nel territorio dei Filistei. [12]Achis faceva
conto su Davide, pensando: «Certo si è attirato l’odio del
suo popolo, di Israele e così sarà per sempre mio
servo».

Samuele 1 – Capitolo 28

I Filistei muovono guerra contro Israele

[1]In quei giorni i Filistei radunarono l’esercito per
combattere contro Israele e Achis disse a Davide: «Tieni bene a
mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini». [2]Davide
rispose ad Achis: «Tu sai gia quello che farà il tuo
servo». Achis disse: «Bene! Ti faccio per sempre mia guardia
del corpo».

Saul e la pitonessa di Endor

[3]Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su
di lui; poi l’avevano seppellito in Rama sua città. Saul aveva
bandito dal paese i negromanti e gl’indovini.

[4]I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in
Sunàm. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul
Gelboe. [5]Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase
atterrito e il suo cuore tremò di paura. [6]Saul
consultò il Signore e il Signore non gli rispose né
attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per
mezzo dei profeti. [7]Allora Saul disse ai suoi ministri:
«Cercatemi una negromante, perché voglio andare a
consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è
una negromante nella città di Endor». [8]Saul si
camuffò, si travestì e partì con due uomini.
Arrivò da quella donna di notte. Disse: «Pratica la
divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti
dirò». [9]La donna gli rispose: «Tu sai bene
quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli
indovini e tu perché tendi un tranello alla mia vita per
uccidermi?». [10]Saul le giurò per il Signore:
«Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa
faccenda». [11]Essa disse: «Chi devo
evocarti?». Rispose: «Evocami Samuele».

[12]La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e
disse quella donna a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei
Saul!». [13]Le rispose il re: «Non aver paura, che
cosa vedi?». La donna disse a Saul: «Vedo un essere divino
che sale dalla terra». [14]Le domandò: «Che
aspetto ha?». Rispose: «E’ un uomo anziano che sale ed
è avvolto in un mantello». Saul comprese che era veramente
Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si
prostrò. [15]Allora Samuele disse a Saul:
«Perché mi hai disturbato e costretto a salire?».
Saul rispose: «Sono in grande difficoltà. I Filistei mi
muovono guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più
risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni;
perciò ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che
devo fare». [16]Samuele rispose: «Perché mi
vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed
è divenuto tuo nemico? [17]Il Signore ha fatto nei tuoi
riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da
te il regno e l’ha dato al tuo prossimo, a Davide. [18]Poiché
non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla
sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in
questo modo. [19]Il Signore abbandonerà inoltre Israele
insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete
con me; il Signore consegnerà anche l’accampamento d’Israele in
mano ai Filistei». [20]All’istante Saul cadde a terra
lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era
gia senza forze perché non aveva mangiato niente tutto quel
giorno e la notte. [21]Allora la donna si accostò a Saul
e vedendolo tutto spaventato, gli disse: «Ecco, la tua serva ha
ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita per obbedire
alla parola che mi hai detto. [22]Ma ora ascolta anche tu la
voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane: mangia e
riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio». [23]Egli
rifiutava e diceva: «Non mangio». Ma i suoi servi insieme
alla donna lo costrinsero e accettò di mangiare. Si alzò
da terra e sedette sul letto. [24]La donna aveva in casa un
vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese la
farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. [25]Mise
tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono
e partirono quella stessa notte.

Samuele 1 – Capitolo 29

Davide è congedato dai capi filistei

[1]I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek, mentre
gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in
Izreèl. [2]I capi dei Filistei marciavano con le loro
centinaia e le migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano alla
retroguardia con Achis. [3]I capi dei Filistei domandarono:
«Che cosa fanno questi Ebrei?». Achis rispose ai capi dei
Filistei: «Non è forse costui Davide servo di Saul re
d’Israele? E’ stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla
da ridire dal giorno della sua venuta fino ad oggi». [4]I
capi dei Filistei furono tutti contro di lui e gli intimarono:
«Rimanda quest’uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non
venga con noi in guerra, perché non diventi nostro nemico durante
il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del suo
signore, se non con la testa di questi uomini? [5]Non è
costui quel Davide a cui cantavano tra le danze:

«Saul ha ucciso i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?».

[6]Achis chiamò Davide e gli disse: «Per la vita
del Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con
me in guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da
quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei
capi. [7]Quindi torna indietro, per non passare come nemico agli
occhi dei capi dei Filistei». [8]Rispose Davide ad Achis:
«Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo, da quando
sono venuto alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa
venire a combattere contro i nemici del re mio signore?». [9]Rispose
Achis a Davide: «So bene che tu mi sei prezioso come un inviato
di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a
combattere. [10]Alzatevi dunque domani mattina tu e i servi del
tuo signore che sono venuti con te. Alzatevi presto e allo spuntar del
giorno partite». [11]Il mattino dopo Davide e i suoi
uomini si alzarono presto per partire e tornarono nel territorio dei
Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl.

Samuele 1 – Capitolo 30

Campagna contro gli Amaleciti

[1]Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il
terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a
Ziklàg. Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco. [2]Avevano
condotto via le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano
ucciso nessuno, ma li avevano fatti prigionieri e se n’erano andati. [3]Tornò
dunque Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città
era in preda alle fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie
erano stati condotti via. [4]Davide e la sua gente alzarono la
voce e piansero finché ne ebbero forza. [5]Le due mogli
di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, gia moglie di
Nabal da Carmel, erano state condotte via.

[6]Davide fu in grande angoscia perché tutta quella
gente parlava di lapidarlo. Tutti avevano l’animo esasperato, ciascuno
per i suoi figli e le sue figlie. Ma Davide ritrovò forza e
coraggio nel Signore suo Dio. [7]Allora Davide disse al
sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: «Portami l’efod».
Ebiatar accostò l’efod a Davide. [8]Davide
consultò il Signore e chiese: «Devo inseguire questa banda?
La raggiungerò?». Gli rispose: «Inseguila, la
raggiungerai e libererai i prigionieri». [9]Davide e i
seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di
Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono. [10]Davide
continuò l’inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono
invece duecento uomini che erano troppo affaticati per passare il
torrente di Besor. [11]Trovarono nella campagna un Egiziano e lo
portarono a Davide. Gli diedero da mangiare pane e gli diedero da bere
acqua. [12]Gli diedero anche una schiacciata di fichi secchi e
due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì rianimato,
perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre
giorni e da tre notti. [13]Davide gli domandò: «A
chi appartieni tu e di dove sei?». Rispose: «Sono un giovane
egiziano, schiavo di un Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato
perché tre giorni fa mi sono ammalato. [14]Noi abbiamo
depredato il Negheb dei Cretei, quello di Giuda e il Negheb di Caleb e
abbiamo appiccato il fuoco a Ziklàg». [15]Davide
gli disse: «Vuoi tu guidarmi verso quella banda?». Rispose:
«Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al
mio padrone e ti condurrò da quella banda». [16]Così
fece da guida ed ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a
mangiare e a bere e a far festa con tutto l’ingente bottino che avevano
preso dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. [17]Davide li
battè dalle prime luci dell’alba fino alla sera del giorno dopo e
non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento giovani, che
montarono sui cammelli e fuggirono. [18]Davide liberò
tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide
liberò le sue due mogli. [19]Non mancò nessuno tra
di essi, né piccolo né grande, né figli né
figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa
loro: Davide ricuperò tutto. [20]Davide prese tutto il
bestiame minuto e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo
bestiame e gridavano: «Questo è il bottino di
Davide».

[21]Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo
sfiniti per seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente di Besor.
Essi andarono incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la
truppa si accostò e domandò loro come stavano le cose. [22]Ma
tutti i cattivi e gli iniqui tra gli uomini che erano andati con Davide
si misero a dire: «Poiché non sono venuti con noi, non si
dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i figli di ciascuno; li
conducano via e se ne vadano». [23]Davide rispose:
«Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci
ha dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che
era venuta contro di noi. [24]Chi vorrà seguire questo
vostro parere? Perché quale la parte di chi scende a battaglia,
tale è la parte di chi fa la guardia ai bagagli: insieme faranno
le parti». [25]Da quel giorno in poi stabilì questo
come regola e statuto in Israele fino ad oggi. [26]Quando fu di
ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli
anziani di Giuda suoi amici, con queste parole: «Eccovi un dono
proveniente dal bottino dei nemici del Signore»:

[27]a quelli di Betel
e a quelli di Rama nel Negheb,
a quelli di Iattìr,
[28]a quelli di Aroer,
a quelli di Sifmòt,
a quelli di Estemoà,
[29]a quelli di Ràcal,
a quelli delle città degli Ieracmeeliti,
a quelli delle città dei Keniti,
[30]a quelli di Cormà,
a quelli di Bor-Asàn,
a quelli di Atach,
[31]a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi
per cui era
passato Davide con i suoi uomini.


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