Sansone 14mo Giudice d’ Israrle, Giudici 13:1-16:13

Giudici 13:1-16:31

La Nascita di Sansone

Sansone 14mo Giudice d’ Israrle

L’annunzio della nascita di Sansone

[1]Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli
occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per
quarant’anni. [2]C’era allora un uomo di Zorea di una famiglia
dei Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai
partorito. [3]L’angelo del Signore apparve a questa donna e le
disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai
e partorirai un figlio. [4]Ora guardati dal bere vino o bevanda
inebriante e dal mangiare nulla d’immondo. [5]Poiché
ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non
passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo
consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare
Israele dalle mani dei Filistei». [6]La donna andò
a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva
l’aspetto di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho
domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, [7]ma
mi ha detto: Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere
vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d’immondo,
perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno
materno fino al giorno della sua morte».

Seconda apparizione dell’angelo

[8]Allora Manoach pregò il Signore e disse:
«Signore, l’uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e
c’insegni quello che dobbiamo fare per il nascituro». [9]Dio
ascoltò la preghiera di Manoach e l’angelo di Dio tornò
ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manoach suo marito non
era con lei. [10]La donna corse in fretta ad informare il marito
e gli disse: «Ecco, mi è apparso quell’uomo che venne da me
l’altro giorno». [11]Manoach si alzò, seguì
la moglie e giunto a quell’uomo gli disse: «Sei tu l’uomo che hai
parlato a questa donna?». Quegli rispose: «Sono io». [12]Manoach
gli disse: «Quando la tua parola si sarà avverata, quale
sarà la norma da seguire per il bambino e che si dovrà
fare per lui?». [13]L’angelo del Signore rispose a
Manoach: «Si astenga la donna da quanto le ho detto. [14]Non
mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda
inebriante e non mangi nulla d’immondo; osservi quanto le ho
comandato». [15]Manoach disse all’angelo del Signore:
«Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!». [16]L’angelo
del Signore rispose a Manoach: «Anche se tu mi trattenessi, non
mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo al
Signore». Manoach non sapeva che quello fosse l’angelo del
Signore. [17]Poi Manoach disse all’angelo del Signore:
«Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue
parole, noi ti rendiamo onore?». [18]L’angelo del Signore
gli rispose: «Perché mi chiedi il nome? Esso è
misterioso». [19]Manoach prese il capretto e l’offerta e
li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose.
Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, [20]mentre la
fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo del Signore salì con
la fiamma dell’altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si
gettarono allora con la faccia a terra [21]e l’angelo del
Signore non apparve più né a Manoach né alla
moglie. Allora Manoach comprese che quello era l’angelo del Signore. [22]Manoach
disse alla moglie: «Noi moriremo certamente, perché
abbiamo visto Dio». [23]Ma sua moglie gli disse: «Se
il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle
nostre mani l’olocausto e l’offerta; non ci avrebbe mostrato tutte
queste cose né ci avrebbe fatto udire proprio ora cose come
queste».

[24]Poi la donna partorì un figlio che chiamò
Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. [25]Lo
spirito del Signore cominciò a investirlo quando era a
Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol.

Giudici – Capitolo 14

Il matrimonio di Sansone

[1]Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le
figlie dei Filistei. [2]Tornato a casa, disse al padre e alla
madre: «Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora
prendetemela in moglie». [3]Suo padre e sua madre gli
dissero: «Non c’è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli
e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una
moglie tra i Filistei non circoncisi?». Ma Sansone rispose al
padre: «Prendimi quella, perché mi piace». [4]Suo
padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale
cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i Filistei
dominavano Israele. [5]Sansone scese con il padre e con la madre
a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone
venirgli incontro ruggendo. [6]Lo spirito del Signore lo
investì e, senza niente in mano, squarciò il leone come si
squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla
al padre né alla madre. [7]Scese dunque, parlò
alla donna e questa gli piacque. [8]Dopo qualche tempo
tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la
carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e il
miele. [9]Egli prese di quel miele nel cavo delle mani e si mise
a mangiarlo camminando; quand’ebbe raggiunto il padre e la madre, ne
diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il
miele dal corpo del leone. [10]Suo padre scese dunque da quella
donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così usavano
fare i giovani. [11]Quando lo ebbero visto, presero trenta
compagni perché stessero con lui.

L’indovinello di Sansone

[12]Sansone disse loro: «Voglio proporvi un indovinello;
se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se
l’indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; [13]ma
se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta
mute di vesti a me». [14]Quelli gli risposero:
«Proponi l’indovinello e noi lo ascolteremo». Egli disse
loro:

«Dal divoratore è uscito il cibo
e dal forte è uscito il dolce».

Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l’indovinello. [15]Al
quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: «Induci tuo marito
a spiegarti l’indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo
padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?». [16]La
moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: «Tu hai
per me solo odio e non mi ami; hai proposto un indovinello ai figli del
mio popolo e non me l’hai spiegato!». Le disse: «Ecco, non
l’ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a
te?». [17]Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni
del banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò,
perché lo tormentava, ed essa spiegò l’indovinello ai
figli del suo popolo. [18]Gli uomini della città, il
settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:

«Che c’è di più dolce del miele?
Che c’è di più forte del leone?».

Rispose loro:

«Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello».

[19]Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli
scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede
le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l’indovinello. Poi acceso
d’ira, risalì a casa di suo padre [20]e la moglie di
Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.

Giudici – Capitolo 15

Sansone brucia le messi dei Filistei

[1]Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano,
Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e
disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il
padre di lei non gli permise di entrare [2]e gli disse:
«Credevo proprio che tu l’avessi ripudiata e perciò l’ho
data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più
bella di lei? Prendila dunque al suo posto». [3]Ma Sansone
rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i
Filistei, se farò loro del male». [4]Sansone se ne
andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole,
legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code. [5]Poi
accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano
dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in
piedi e perfino le vigne e gli oliveti. [6]I Filistei chiesero:
«Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il
genero dell’uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie
e l’ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono
tra le fiamme lei e suo padre. [7]Sansone disse loro:
«Poiché agite in questo modo, io non la smetterò
finché non mi sia vendicato di voi».

[8]Li battè l’uno sull’altro, facendone una grande
strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.

La mascella di asino

[9]Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero
una scorreria fino a Lechi. [10]Gli uomini di Giuda dissero
loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli
risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello
che ha fatto a noi». [11]Tremila uomini di Giuda scesero
alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che
i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose
loro: «Quello che hanno fatto a me, io l’ho fatto a loro». [12]Gli
dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei
Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi
non mi colpirete». [13]Quelli risposero: «No, ti
legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti
uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire
dalla rupe. [14]Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli
venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo
investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di
lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. [15]Trovò
allora una mascella d’asino ancora fresca, stese la mano,
l’afferrò e uccise con essa mille uomini.

[16]Sansone disse:
«Con la mascella dell’asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell’asino,
ho colpito mille uomini!».

[17]Quand’ebbe finito di parlare, gettò via la
mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. [18]Poi
ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai
concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò
morir di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?». [19]Allora
Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne
scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed
egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata
En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi. [20]Sansone fu
giudice d’Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.

Giudici – Capitolo 16

L’episodio delle porte di Gaza

[1]Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò
da lei. [2]Fu detto a quelli di Gaza: «E’ venuto
Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte
presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti,
dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo
uccideremo». [3]Sansone riposò fino a mezzanotte; a
mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della
città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li
mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in
direzione di Ebron.

Sansone tradito da Dalila

[4]In seguito si innamorò di una donna della valle di
Sorek, che si chiamava Dalila. [5]Allora i capi dei Filistei
andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la
sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per
legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli
d’argento». [6]Dalila dunque disse a Sansone:
«Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in
che modo ti si potrebbe legare per domarti?». [7]Sansone
le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d’arco fresche, non
ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo
qualunque». [8]Allora i capi dei Filistei le portarono
sette corde d’arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò
con esse. [9]L’agguato era teso in una camera interna. Essa gli
gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma
egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando
sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu
conosciuto. [10]Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco tu ti
sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si
potrebbe legare». [11]Le rispose: «Se mi si legasse
con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come
un uomo qualunque». [12]Dalila prese dunque funi nuove, lo
legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono
addosso!». L’agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe
come un filo le funi che aveva alle braccia. [13]Poi Dalila
disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto
menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose:
«Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell’ordito e le
fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un
uomo qualunque». [14]Essa dunque lo fece addormentare,
tessè le sette trecce della sua testa nell’ordito e le
fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i
Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e
strappò il pettine del telaio e l’ordito. [15]Allora essa
gli disse: «Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non
è con me? Gia tre volte ti sei burlato di me e non mi hai
spiegato da dove proviene la tua forza così grande». [16]Ora
poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo
tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte [17]e le
aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato
rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di
mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me,
diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». [18]Allora
Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a
chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: «Venite su questa
volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore». Allora i
capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. [19]Essa
lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto
e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a
infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. [20]Allora
essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono
addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Io ne
uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma
non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. [21]I Filistei
lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo
legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella
prigione.

Vendetta e morte di Sansone

[22]Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a
ricrescergli. [23]Ora i capi dei Filistei si radunarono per
offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:

«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico».

[24]Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo
dio e a dire:

«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri».

[25]Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate
Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire
Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza.
Poi lo fecero stare fra le colonne. [26]Sansone disse al
fanciullo che lo teneva per la mano: «Lasciami pure; fammi solo
toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa
appoggiarmi ad esse». [27]Ora la casa era piena di uomini
e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa
tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre
Sansone faceva giochi. [28]Allora Sansone invocò il
Signore e disse: «Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa
volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei
Filistei per i miei due occhi!». [29]Sansone palpò
le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò
ad esse, all’una con la destra, all’altra con la sinistra. [30]Sansone
disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si
curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi
e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che
egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. [31]Poi
i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono
via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di
Manoach suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per venti anni.

Spiegazioni illustrative della Bibbia con commenti ausiliari scritti