Iefte il galaadita, 11mo Giudice D’Israele, Giudici 11:1-12:7

Giudici – Capitolo 11.

Approcci di Iefte con gli Ammoniti

12 Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per
dirgli: «Che c’è tra me e te, perché tu venga contro
di me a muover guerra al mio paese?». 13 Il re degli
Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte: «Perché, quando
Israele uscì dall’Egitto, si impadronì del mio territorio,
dall’Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo
spontaneamente». 14 Iefte inviò di nuovo
messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15 «Dice
Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del
paese degli Ammoniti; 16 ma, quando Israele uscì
dall’Egitto e attraversò il deserto fino al Mare Rosso e giunse a
Kades, 17 mandò messaggeri al re di Edom per dirgli:
Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom non
acconsentì. Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e
Israele rimase a Kades. 18 Poi camminò per il deserto,
fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del
paese di Moab e si accampò oltre l’Arnon senza entrare nei
territori di Moab; perché l’Arnon segna il confine di Moab. 19 Allora
Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di
Chesbon, e gli disse: Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al
nostro. 20 Ma Sicon non si fidò che Israele passasse per
i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò
a Iaaz e combattè contro Israele. 21 Il Signore, Dio
d’Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d’Israele, che li
sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli
Amorrei che abitavano quel territoro; 22 conquistò tutti
i territori degli Amorrei, dall’Arnon allo Iabbok e dal deserto al
Giordano. 23 Ora il Signore, Dio d’Israele, ha scacciato gli
Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro
paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto
possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che il
Signore ha scacciati davanti a noi. 25 Sei tu forse più
di Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o
gli fece guerra? 26 Da trecento anni Israele abita a Chesbon e
nelle sue dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le
città lungo l’Arnon; perché non gliele avete tolte durante
questo tempo? 27 Io non ti ho fatto torto e tu agisci male
verso di me, muovendomi guerra; il Signore giudice giudichi oggi tra gli
Israeliti e gli Ammoniti!». 28 Ma il re degli Ammoniti
non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.

Il voto di Iefte e la sua vittoria

29 Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli
attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa
di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. 30 Iefte
fece voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani gli
Ammoniti, 31 la persona che uscirà per prima dalle porte
di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli
Ammoniti, sarà per il Signore e io l’offrirò in
olocausto». 32 Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per
combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. 33 Egli li
sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città,
e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati
davanti agli Israeliti. 34 Poi Iefte tornò a Mizpa,
verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e
danze. Era l’unica figlia: non aveva altri figli, né altre
figlie. 35 Appena la vide, si stracciò le vesti e disse:
«Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi
hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso
ritirarmi». 36 Essa gli disse: «Padre mio, se hai
dato parola al Signore, fà di me secondo quanto è uscito
dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli
Ammoniti, tuoi nemici». 37 Poi disse al padre: «Mi
sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada
errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie
compagne». 38 Egli le rispose: «Và!»,
e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le
compagne e pianse sui monti la sua verginità. 39 Alla
fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che
aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui venne in
Israele questa usanza: 40 ogni anno le fanciulle d’Israele
vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.

Giudici – Capitolo 12

Iefte e Efraim

Guerra tra Efraim e Gàlaad. Morte di Iefte

1 Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il fiume
verso Zafon e dissero a Iefte: «Perché sei andato a
combattere contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi
bruceremo te e la tua casa». 2 Iefte rispose loro:
«Io e il mio popolo abbiamo avuto grandi lotte con gli Ammoniti;
quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti a liberarmi dalle loro
mani. 3 Vedendo che voi non venivate in mio aiuto, ho esposto
al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il Signore me li
ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me
a muovermi guerra?». 4 Iefte, radunati tutti gli uomini
di Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad
sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: «Voi
siete fuggiaschi di Efraim; Gàlaad sta in mezzo a Efraim e in
mezzo a Manàsse». 5 I Galaaditi intercettarono
agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di Efraim
diceva: «Lasciatemi passare», gli uomini di Gàlaad
gli chiedevano: «Sei un Efraimita?». Se quegli rispondeva:
«No», 6 i Galaaditi gli dicevano: «Ebbene,
dì Scibbolet», e quegli diceva Sibbolet, non sapendo
pronunciare bene. Allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi
del Giordano. In quella occasione perirono quarantaduemila uomini di
Efraim.

7 Iefte fu giudice d’Israele per sei anni. Poi Iefte, il
Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in
Gàlaad.

Chi vuole sapere la storia, leggerla nella Bibbia.


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